Asimmetrie

Le asimmetrie dentoscheletriche si caratterizzano per una crescita asimmetrica, con partenza dai condili mandibolari, di una parte della mandibola.

Questa crescita porta comunemente ad una deviazione del mento che è il connotato che il paziente percepisce maggiormente, soprattutto se la differenza supera i 3-4 mm.

Parlando di asimmetrie è doveroso fare una precisazione molto importante: nessuno di noi ha un viso perfettamente simmetrico. Infatti, se si divide il viso di qualunque persona a metà e si crea una copia specchiandola, si vedrà come risultino due visi molto diversi l’uno dall’altro. Questa consapevolezza è fondamentale affinché il paziente possa maturare le giuste motivazioni ma soprattutto formarsi delle aspettative realistiche sugli esiti della chirurgia: un viso perfettamente simmetrico è quasi impossibile da ottenere.

EMIVOLTO DESTRO SPECCHIATO
VISO REALE
EMIVOLTO SINISTRO SPECCHIATO

Da un punto di vista dentale, i pazienti non presentano sempre una grave malocclusione. Molto spesso l’occlusione è buona, in compenso dentale e con le linee interincisive deviate tra di loro, ma senza quelle gravi discrepanze tra denti di superiori ed inferiori che caratterizzano le seconde e le terze classi. Ciò nonostante un corretto iter terapeutico richiede, per correggere questa problematica di natura non solo estetica, di eseguire anche un trattamento ortodontico. Il trattamento ortodontico avrà la funzione di decompensare i denti, peggiorando leggermente l’occlusione, per metterli nella corretta posizione prechirurgica

Lo scopo del trattamento sarà quindi quello di ridare una corretta simmetria scheletrica al paziente che molto spesso corrisponde anche ad una corretta simmetrizzazione (che sarà tendenziale e non assoluta, per quanto sopra esposto) dei tessuti molli. 

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