Il paziente giunge in visita per la presenza di un importante morso aperto anteriore con riduzione dei diametri trasversi del mascellare. Durante la visita si esamina la documentazione radiologica e i modelli in gesso dei denti e si stabiliscono le motivazioni e le aspettative iniziali del paziente, che in questo caso erano focalizzate soprattutto sulla problematica dentale.
In considerazione della gravità del quadro clinico si decide di eseguire un primo intervento chirurgico di SARPE per allargare il mascellare superiore e permettere all’ortodontista di poter allineare i denti.
Dopo circa 18 mesi, terminata la fase di preparazione ortodontica, residua un piccolo difetto dentale, ovviamente non correggibile con l’apparecchio, ma soprattutto il paziente, in fase di colloquio per la programmazione chirurgica, esprime, rispetto al colloquio iniziale, anche delle aspettative estetiche.
Attraverso l’utilizzo di software dedicati che permettono di sovrapporre la tac e le scansioni dei modelli si simula l’intervento cercando, quanto più possibile, di raggiungere le aspettative del paziente.
Vengono quindi prodotti degli splint chirurgici che guideranno il chirurgo nella ricerca della posizione corretta durante l’intervento.
Alla fine del trattamento, a distanza di un anno dall’intervento il paziente è molto soddisfatto del risultato finale, il sorriso ha raggiunto finalmente una corretta estetica ed anche il viso ha riacquistato delle corrette proporzioni. Il paziente non riferisce nessun disturbo di tipo sensitivo e non ha nessuna limitazione nella masticazione.
Il confronto tra prima e dopo fa percepire in maniera chiara i cambiamenti avvenuti a carico del sorriso.