Il paziente mi viene inviato da un collega per una malocclusione dentoscheletrica di terza classe con le tipiche caratteristiche facciali, ovvero ipoplasia mascellare e protrusione del mento. Le aspettative del paziente erano focalizzate sia su un miglioramento dell’occlusione sia su un miglioramento estetico del viso.
Il caso, all’apparenza non particolarmente complesso, riserva un iter terapeutico non scontato. Infatti, dopo un confronto con l’ortodontista curante, è emerso che la larghezza del mascellare superiore risultava essere ridotta rispetto alla larghezza della mandibola.
Si è quindi deciso per un piano di trattamento in due step chirurgici: un primo intervento di allargamento mascellare (SARPE) ed un secondo e successivo intervento di riposizionamento delle basi scheletriche
La preparazione ortodontica complessiva, considerando anche la fase di espansione palatale, è durata circa 20 mesi.
il paziente è stato quindi valutato prima del secondo intervento chirurgico in maniera da decidere gli spostamenti scheletrici che consentissero di raggiungere le sue aspettative estetiche. Il programma chirurgico ha quindi previsto un importante avanzamento mascellare e rotazione oraria di tutto il complesso maxillo mandibolare
Alla fine del trattamento il paziente è molto soddisfatto del risultato finale: il sorriso è migliorato da un punto di vista estetico ed anche il viso ha riacquistato delle corrette proporzioni. Il paziente non riferisce nessun disturbo di tipo sensitivo e non ha nessuna limitazione nella masticazione. Il confronto pre-operatorio e post-operatorio permette di vedere al meglio i cambiamenti sia sul piano del sorriso che della armonizzazione dei tessuti molli in visione di profilo.