L’intervento si svolge in anestesia generale (il paziente è completamente addormentato) mediante intubazione dal naso ed ha una durata di circa 3 ore. L’intervento consiste nel praticare chirurgicamente delle interruzioni delle strutture ossee (chiamate osteotomie) al fine di riposizionare il mascellare (denti superiori) e la mandibola (denti inferiori) nella posizione programmata, dopo la prima fase di preparazione eseguita con l’apparecchio ortodontico.
Per prima cosa è bene sottolineare il fatto che non vengono eseguite incisioni esterne ma esclusivamente incisioni intraorali, non vi sarà di conseguenza nessuna cicatrice cutanea visibile.
L’incisione a livello dell’osso mascellare viene eseguita al di sopra dei denti, normalmente per una lunghezza di circa 4 cm tra canino e canino, mentre a livello mandibolare devono essere eseguite due identiche incisioni, una per lato, nella zona retromolare dietro agli ultimi elementi dentali.
Dopo aver eseguito l’incisione della mucosa, si procede con l’osteotomia.
Una volta disegnati i tagli nell’osso si esegue la parte più delicata dell’intervento ovvero la mobilizzazione delle ossa insieme ai denti, fino a portarli nella posizione finale raggiungendo la corretta occlusione programmata.
Le moderne tecnologie permettono di limitare al massimo i danni alle strutture nervose: è ormai prassi comune utilizzare strumenti da taglio più delicati e tecnologicamente evoluti quali bisturi piezoelettrici al posto delle vecchie seghe oscillanti. |
La stabilità delle strutture ossee riposizionate è consentita grazie all’utilizzo di micro placche in titanio ultra resistenti. Il titanio, allo stesso modo degli impianti dentali, è un materiale biocompatibile che rimarrà in sede tutta la vita. Al termine della procedura si provvede ad una scrupolosa sutura delle strutture muscolari per ricreare la corretta anatomia dei tessuti molli del viso ed infine si suturano le incisioni mucose.
A differenza del passato il paziente si sveglia con la bocca libera senza elastici o legature tra i denti, la può aprire e parlare fin da subito. Allo stesso modo normalmente non viene eseguito un tamponamento nasale, a meno che non sia presente un leggero sanguinamento.
Fin dal giorno successivo all’intervento, il paziente può alimentarsi e iniziare a muoversi.
La dimissione normalmente avviene dopo la prima giornata postoperatoria.
Il disconfort maggiore è dovuto all’edema post operatorio associato alle difficoltà iniziali nell’alimentazione. Il gonfiore varia molto da paziente a paziente ma generalmente nell’arco di 15-20 giorni si ha un ritorno, quasi completo, alla normale vita quotidiana.
L’alimentazione sarà in un primo momento liquida per poi aumentare di consistenza nelle settimane successive. E’ bene sottolineare che la rigidità degli attuali sistemi di osteosintesi permette una alimentazione normale non appena il paziente se la sente; non vi sono rischi di fratture o di modifiche della posizione mandibolare. Nei primi 10 giorni postoperatori può rendersi necessario l’utilizzo di piccoli elastici al fine di far abituare la muscolatura facciale alla corretta posizione. A partire dalla terza settimana, può essere utile eseguire delle sedute di fisioterapia al fine di alleggerire e disinfiammare la muscolatura masticatoria così come delle sedute logopediche per riportare la lingua alla sua normale funzionalità. Per quanto riguarda la ripresa dell’attività lavorativa, tutto dipende dal tipo di mansione svolta: chi svolge lavori fisici ed intensi o lavori a contatto col pubblico necessita normalmente di 20 giorni di riposo, mentre chi svolge attività più sedentarie come lavori al computer o chi studia può riprendere anche dopo 10 giorni. L’intervento in conclusione si presenta sicuro e prevedibile, con un impatto relativamente contenuto per il paziente.