OSTEOTOMIA MANDIBOLARE (BSSO)

Con l’acronimo BSSO si intende l’osteotomia bilaterale eseguita a livello mandibolare (Bilateral Saggital Split Osteotomy).

Come dice il nome, per permettere la corretta mobilizzazione ossea dell’arcata dentale inferiore, bisogna intervenire da ambo i lati, primariamente eseguendo una piccola incisione di 3-4 cm per lato che parte dai molari e si estende posteriormente verso l’angolo della mandibola.

Dopo l’incisione si procede con l’esposizione ossea di tutta la superficie mandibolare, sia della parte esterna, vestibolare, che di quella interna verso la lingua. 

In questa fase vanno identificate le strutture nobili quali il nervo linguale e il nervo alveolare inferiore in modo da proteggerle durante le successive osteotomie ossea.

Il nervo alveolare inferiore decorre all’interno della mandibola e questo rende impossibile un taglio lineare dell’osso in quanto andrebbe sezionato anche il nervo stesso.

Bisogna invece eseguire una osteotomia di tipo tridimensionale che parte dal lato linguale per terminare su quello vestibolare, così da permettere una frattura controllata della mandibola che non danneggia il nervo stesso ma consente, al contempo, la completa liberazione dell’arcata dentale inferiore.

Una volta rimosse tutte le interferenze ossee viene effettuato il posizionamento di tutta l’arcata dentale inferiore nella posizione programmata attraverso l’utilizzo di uno splint chirurgico (placchetta semi-rigida tipo bite).

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Identificata tale posizione si procede con l’osteosintesi mandibolare, ovvero la sua stabilizzazione mediante l’utilizzo di viti e placche in titanio che bloccano l’osso e gli conferiscono una corretta rigidità; normalmente viene utilizzata una placca per lato.

Questo tipo di fissazione permette al paziente di avere normale funzionalità mandibolare già dalle prime fasi post operatorie. Al termine di questo passaggio si verifica l’occlusione e, se tutto è corretto, si procede con la sutura. 

I punti vengono dati con fili riassorbibili che quindi si sciolgono da soli; normalmente vengono comunque rimossi dopo 15 giorni per evitare eccessivi fastidi dovuti all’infiammazione delle incisioni.