OSTEOTOMIA MASCELLARE “LE FORT 1”

Con l’espressione “Le fort I” si identificano, in chirurgia ortognatica, i passaggi chirurgici che permettono di effettuare le osteotomie ossee a livello del mascellare, con conseguente riposizionamento dell’arcata dentale superiore nelle posizione finale come da programmazione prechirurgica.

L’incisione avviene a livello della mucosa, circa 1,5 cm al di sopra dei denti, completamente all’interno della bocca senza nessuna cicatrice esterna. Normalmente l’incisione è lunga 3-4 cm, più che sufficienti per permettere una corretta esposizione della superficie ossea del mascellare.

La prima cosa da fare è identificare i punti di repere che servono al chirurgo per orientarsi nel successivo taglio osseo, ovvero il nervo infraorbitario e l’apertura delle fosse nasali, denominata apertura piriforme. Il nervo infraorbitario, una volta identificato, deve essere protetto e non danneggiato in quanto è il responsabile della sensibilità cutanea dell’area dello zigomo e di metà naso, oltre che dei denti dell’arcata superiore. Una sua infiammazione, con risultante riduzione della sensibilità cutanea, risulta normale dopo l’intervento e solitamente scompare nell’arco di 3-4 settimane.

A questo punto vengono praticate le osteotomie a livello della parete anteriore e laterale dell’osso mascellare. Le osteotomie altro non sono che delle fratture controllate che permettono la completa mobilizzazione dell’osso.

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Una volta rimosse tutte le interferenze ossee viene effettuato il posizionamento di tutta l’arcata dentale superiore nella posizione programmata attraverso l’utilizzo di uno splint chirurgico (placchetta semi-rigida tipo bite).

Identificata tale posizione, si procede con l’osteosintesi del mascellare, ovvero la sua stabilizzazione mediante l’utilizzo di viti e placche in titanio che bloccano l’osso e gli conferiscono una corretta rigidità, permettendo al paziente di avere una fisiologica funzionalità orale fin dalle prime fasi post operatorie. 

Al termine di questo passaggio si verifica l’occlusione e, se tutto è corretto, si procede con la sutura. 

La sutura deve essere eseguita con particolare attenzione in quanto non soltanto funzionale alla chiusura dell’incisione precedentemente praticata, ma anche alla corretta guarigione delle strutture muscolari.

I punti vengono dati con fili riassorbibili che quindi si sciolgono da soli; normalmente vengono comunque rimossi dopo 15 giorni per evitare eccessivi fastidi dovuti all’infiammazione delle incisioni.