LA PROGRAMMAZIONE PRECHIRURGICA

E’ il cuore del percorso ortodontico-chirurgico, il momento in cui si decidono i movimenti chirurgici e si identifica la strategia finale per andare incontro alle aspettative che il paziente rappresenta. Per questo è fondamentale eseguire una scrupolosa valutazione preoperatoria in cui ci si confronta col paziente e si esaminano insieme le aspettative funzionali ed estetiche, eventualmente con una simulazione del piano di trattamento.

É molto importante che il paziente abbia maturato una certa consapevolezza su ciò che vuole raggiungere e sulle sue disarmonie facciali, in modo da parlarne apertamente col chirurgo in fase di valutazione prechirurgica.

COME AVVIENE LA PROGRAMMAZIONE?

Le attuali tecnologie sono diventate fondamentali per un corretto studio del caso e per il raggiungimento di obiettivi sempre più predicibili e ambiziosi.

Lo stato dell’arte attuale prevede, a differenza del passato, la creazione di un modello virtuale del paziente sul quale simulare le osteotomie ed i movimenti scheletrici fino a raggiungere il miglior compromesso tra occlusione ed estetica facciale. Nello specifico il paziente dovrà eseguire una tac preoperatoria dello scheletro facciale, che servirà da base per la programmazione del caso. A questa si dovranno aggiungere le scansioni dei denti. 

Attraverso la sovrapposizione di questi due elementi si potrà creare un modello chirurgico virtuale, perfettamente sovrapponibile alla situazione originale del paziente, sul quale si simulerà l’intervento.

Gli strumenti più moderni permettono inoltre di eseguire una scansione dei tessuti molli del viso e di sovrapporre anche queste informazioni, al fine di avere un modello virtuale il più preciso possibile. 

 

Scopri nel VIDEO un esempio di programmazione.

E’ POSSIBILE AVERE UNA SIMULAZIONE DELL’INTERVENTO?

 

Attualmente, coi software ora in commercio, si ha la possibilità di simulare sul modello virtuale le osteotomie ossee, in modo da poter muovere tali segmenti proprio come avverrà durante l’operazione. Durante questa fase si potranno valutare in maniera scrupolosa le inclinazioni dei denti e delle eventuali rotazioni ossee e programmare la loro correzione. Tale simulazione della componente scheletrica risulta estremamente precisa e riproducibile durante l’intervento.

Purtroppo lo stesso non si può dire per i tessuti molli:  infatti le riproduzioni molto spesso non corrispondono ai reali adattamenti che si avranno dopo la chirurgia.

Attualmente, grazie all’utilizzo di scanner facciali di ultima generazione, si possono acquisire più informazioni sul viso del paziente che permettono proiezioni più realistiche.

Al termine della programmazione si potrà valutare, su richiesta del paziente, anche una simulazione dei tessuti molli che è bene sottolineare sia da ritenersi solamente come rappresentazione indicativa per avere un’idea delle correzioni delle disarmonie facciali.

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