Seconde Classi

Le seconde classi sono quelle anomalie scheletriche tipicamente causate da un ridotto sviluppo della mandibola e/o da un eccesso di crescita del mascellare, con conseguente presenza dei denti superiori in posizione eccessivamente avanzata rispetto ai denti inferiori.

In questo tipo di malocclusione i denti delle due arcate, non trovando i corretti contatti tra denti superiori ed inferiori, si adattano portando a dei compensi dentali.

Esistono due tipi di seconde classi.

“Seconda classe prima divisione”: i denti superiori oltre ad essere molto avanzati rispetto a quelli inferiori sono anche eccessivamente inclinati in avanti (proinclinati); è comune che vi sia un affollamento dentale nei settori anteriori e che il palato sia stretto.

“Seconda classe seconda divisione”: è caratterizzata invece dal fatto che i denti di sopra sono meno in avanti rispetto al primo tipo ma coprono completamente i denti inferiori andando creare quello che si chiama MORSO PROFONDO o DEEP BITE; questo fa sì che  i denti inferiori tocchino tipicamente il palato provocando fastidi ed irritazioni delle mucose oltre a delle importanti difficoltà masticatorie.

Da un punto di vista estetico le seconde classi, indipendentemente dal tipo, si presentano con delle caratteristiche comuni. Il profilo è tipicamente convesso con il mento piccolo retruso e sfuggente. Il sorriso, a causa dell’eccessiva crescita del mascellare rispetto alla mandibola, si caratterizza per la presenza degli incisivi superiori molto sporgenti e spesso si associa anche un sorriso gengivale. Molto spesso è presente anche una incompetenza labiale, che non permette al paziente di chiudere agevolmente le labbra se non attraverso la contrazione dei muscoli del mento.

Lo scopo primario del trattamento è quello di correggere al meglio la posizione del mento portandolo il più avanti possibile.  Per fare questo si rende quasi sempre necessario eseguire l’intervento chirurgico sia a livello della mandibola sia a livello del mascellare superiore con lo scopo di migliorare il sorriso del paziente e di ridurre l’esposizione gengivale.

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